Articolo in pdf Un nuovo modello socio economico
L’economia è uno schema tecnico, una volta conosciuti i pilastri su cui è costruita l’odierna struttura economica si possono individuare gli strumenti di cui servirsi e da cui iniziare per venir fuori dagli attuali impedimenti e istituire un nuovo modello sociale. Partendo dalle presenti condizioni, quindi senza venir meno alle regole del vigente sistema che è disciplinato da patti e trattati, con TRE semplici Riforme si può liberare la società umana dall’attuale schema socio economico, sistema ormai evidentemente superato, del tutto sbilanciato e senza alcuna possibilità di equilibrio e di tenuta.
L’Antropocrazia ha individuato i capisaldi per riformare le politiche sociali ed economiche negli strumenti della FISCALITA’ MONETARIA, della MONETA ELETTRONICA e del REDDITO DI CITTADINANZA UNIVERSALE.
Con serenità e pragmatismo si può operare attraverso le leve dell’attuale sistema e di tutte le sue regole, quindi applicare le tre Riforme per fondare una moderna e accogliente società umana.
FISCALITA’ MONETARIA.
Spostamento della leva fiscale dai redditi al denaro. Tassazione monetaria (Tassa Unica).
La massa monetaria diventa l’unica base fiscale, lo Stato riscuote, attraverso le banche, come Tassa Unica, una percentuale (es. 8%) dei valori monetari da ciascun conto corrente presente nel circuito degli istituti di credito. Conseguente eliminazione di tutte le attuali tassazioni dirette e indirette e introduzione del reddito di cittadinanza universale.
Aspetti pratici ed effetti immediati della fiscalità monetaria:
Le entrate dello Stato con la fiscalità monetaria.
Da una massa monetaria ottimale di 8500mld lo Stato preleva, attraverso il circuito bancario, la percentuale per es. 8% pari a 680mld. al posto di tutte le attuali entrate, circa 500mld, imposte e sottratte alle risorse e alla capacità di spesa dei contribuenti con gabbie burocratiche e con metodi aggressivi.
Dimezzamento dei prezzi e raddoppio del potere d’acquisto.
Con l’introduzione della fiscalità monetaria i prezzi dimezzano perché i produttori di merci e di servizi non devono più scaricare sui costi il peso fiscale, la conseguenza del dimezzamento dei prezzi è il raddoppio del potere d’acquisto, con la stessa quantità di denaro si compra il doppio, oppure si può dire che si spende la metà.
Aliquota unica ed equa di prelievo dai conti correnti.
Il prelievo percentuale (per es. 8%) sulla massa monetaria è uno strumento utile per conseguire una tassazione imparziale, ciò perché la cifra da detrarre (Tassa Unica) da ogni conto corrente è calcolata con un’aliquota fissa sul capitale monetario posseduto da ciascuno, se ho 1000 pago 80, se 10.000 pago 800 e così via, quindi un prelievo misurato, tollerabile e alla portata di tutte le tasche (conti correnti), per niente oppressivo né svantaggioso per alcuno.
Aliquota unica come strumento variabile.
Grazie all’impatto amichevole della fiscalità monetaria in cui la quota di denaro prelevato è proporzionata ai capitali posseduti e quindi alla portata di tutti, lo Stato, secondo le esigenze, può alzare o abbassare il prelievo senza correre il rischio che i rialzi o i ribassi percentuali siano percepiti in maniera notevole dai cittadini.
Libertà di impresa
Con la fiscalità monetaria le imprese sono liberate da tutte le attuali tassazioni, terminano i rapporti fiscali, finisce il sistema di tassazione per mezzo delle contribuzioni dai redditi e dal lavoro. L’aspirazione di intraprendere troverà condizioni favorevoli nella ritrovata libertà imprenditoriale grazie al nuovo sistema che ne offre tutte le occasioni.
Dismissione delle impalcature burocratiche a partire dal fisco.
L’attuale sistema fiscale oltre ad essere farraginoso e oppressivo ha superato ogni limite di tenuta e di equilibrio, è vero che è stato un sistema possibile per molto tempo, ma solo perché non c’era ancora la scienza informatica, oggi lo spostamento della leva fiscale dai redditi al denaro è una riforma possibile e inevitabile e può essere attuata subito, tardare a istituire la fiscalità monetaria è un errore storico…
Credibilità di rimborso del debito pubblico e abbassamento dello spread.
Il nostro debito pubblico, circa duemila miliardi di Euro, è tassato con interessi che dipendono dallo spread, dalle decisioni degli investitori, dall’andamento dei mercati e dal PIL, oltre che dipendere, spesso incostituzionalmente, dalle decisioni sulle nostre politiche nazionali con influenze tali da costringere i rappresentanti sgraditi a dimettersi dai propri ruoli nelle nostre istituzioni.
90mld di euro è la spesa che sosteniamo annualmente sul debito pubblico per pagare tassi d’interesse intorno al 5% contro l’1,5% dei cittadini tedeschi.
Una volta introdotta la fiscalità monetaria, i parametri di valutazione sulla nostra capacità di rimborso del debito smetteranno di dipendere dal PIL, ciò perché con la fiscalità monetaria le nostre entrate non provengono più dal mercato, ma dalla massa monetaria che è in rete ed è presa come base fiscale per garantire la spesa pubblica e onorare i debiti. Indubitabilmente solvibili dovremmo risparmiare 60/70mld l’anno solo in interessi.
Fine della fiscalità reddituale e dell’attuale sistema di tassazione.
La tassazione sui redditi, sul lavoro e sui patrimoni è una struttura economica concepita per incamerare il denaro per il funzionamento dello stato togliendo denaro ai cittadini. Oggi la tassazione è una dichiarazione di guerra permanente dello stato contro le persone, cittadini sotto scandaglio considerati solo come contribuenti, tassati e tartassati senza distinzione di condizione sociale. Questo metodo di tassazione non può garantire equilibri di attuazione all’infinito, oggi le tasse pesano già oltre il 50% sui redditi e la capacità dei cittadini, a contribuire con le tasse al mantenimento dello stato, viene meno sempre più.
MONETA ELETTRONICA
La necessità della circolazione del denaro digitale
La massa monetaria elettronica è denaro in rete, l’intera massa digitale corrisponde ai valori monetari presenti su tutti i conti correnti gestiti dal circuito bancario. Il denaro elettronico corrisponde al 98% della moneta circolante, il restante 2% è costituito da moneta cartacea.
E’ necessario che la moneta cartacea converga nel circuito del denaro digitale adottando sistemi e terminali di riscossione per favorire e conseguire totalmente la circolazione monetaria elettronica.
La massa monetaria interamente in rete è tracciabile, ciò oltre alla tassazione unica sul denaro consente l’eliminazione di furti monetari e favorisce l’auto eliminazione delle criminalità organizzate che dipendono dalla cartamoneta per i loro traffici da 170 miliardi di euro l’anno, solo in Italia.
REDDITO DI CITTADINANZA UNIVERSALE
Con la riforma Antropocratica il reddito di cittadinanza è un diritto universale.
Aspetti pratici ed effetti immediati del Reddito di Cittadinanza:
Istituzione del reddito di cittadinanza universale.
Lo stato accredita, sul conto corrente di ciascuno dei sessanta milioni di cittadini, l’importo per es. 400 euro mensili, il valore è realmente doppiato a 800 euro in potere d’acquisto, ciò è dovuto al dimezzamento dei prezzi da parte dei produttori che non più gravati dalla tassazione sui redditi non devono recuperare il peso fiscale con la maggiorazione sui costi.
Progresso sociale.
L’introduzione del reddito di cittadinanza universale comporta inevitabilmente una radicale trasformazione della società umana, cui sarà consentito di vivere in uno Stato dove ogni cittadino è accolto e curato all’interno dell’organismo sociale col riconosciuto diritto all’esistenza dalla nascita.
Riscatto esistenziale dal lavoro, eredi dell’ingegno.
Il lavoro è sempre più sostituito dalle macchine, le industrie producono con sistemi d’automazione e richiedono sempre meno l’impiego di persone, i progressi fatti nelle automazioni appartengono alla collettività perché le conquiste tecnologiche sono state raggiunte nel corso della storia per aver cercato, immaginato e poi trovato soluzioni contro la fatica fisica.
Il lavoro del futuro non è coercitivo e non è soggetto a ricatti, ma anzi è stimolato dall’aspirazione di essere utile, anche quando il denaro fosse lo stimolo principale a mettersi in azione.
L’Antropocrazia è uno schema sociale ed economico concepito scientificamente da Nicolò Giuseppe Bellia a cui lui stesso ha dato il nome.
Giusy Romano
Sito Nicolò Bellia http://www.bellia2.com
Complimenti per l’idea e per la scrittura.
E’ interessante e ci sono molti punti che mi piacciono.
Ovviamente alla base c’è l’eliminazione della moneta cartacea cosa che mi crea dubbi
a causa dei preconcetti derivati da esperienze passate che nutro per le banche.
Domanda: come eviti le fughe di capitali all’estero verso paesi che hanno sistemi diversi?
Ciao Antonio,mi chiamo Maurizio e mi puoi trovare alla posta elettronica scritto all’inizio del sito.
Tenedo presente che la moneta cartacea è solo una minima parte della massa totale,2% circa,prova andare in banca a chiedere somme superiori a un bancomat tradizionale,500 €.
Il contante è praticamente inpossibile da gestire,vedi la somma massima per una spesa superiore ai 1.000 €,che con il contante non è possibile effettuare.
Con questo non bisogna credere che il problema della moneta elettronica non crei delle perplessità.
Con l’Antropocrazia la moneta circolante è salvaguardata dallo Stato e non come avviene oggi da enti privati come le banche,che danno le regole agli…stati….
Personalmente non mi interessa la fuga dei capitali,perchè è vero che l’eventuale capitale sarebbe tassato dell’8%,però il restante avrebbe un quasi raddoppio del potere d’acquisto,visto la completa detassazione che verrebbe a determinarsi dalla stessa riforma. Quale banca promette un raddoppio della cifra depositata?
Inoltre per il reddito di esistenza verrebbe usata la massa monetaria che circola all’interno dello Stato,naturalmente tassata,ma per necessità può emetterne senza chiedere niente a nessuno,come invece avviene oggi…
Grazie per il contributo e a presto.
Maurizio.
Le banche fanno parte del sistema e al momento sono loro che gestiscono il denaro. Ci sono tanti modi per attuare il cambiamento comprese le rivoluzioni che azzerano tutto, viceversa per avviare la riforma Antropocratica in modo efficace dobbiamo prendere le leve delle attuali strutture e procedere con pragmatismo. La diffidenza nei confronti del sistema creditizio è legittima, ma è un fatto che oggi anche le banche sono travolte dalla crisi, si parla di 250 miliardi di sofferenze, solo in Italia.
Per quanto riguarda la fuga di capitali già ora con il limite di prelievo e con i controlli è molto difficile esportare grandi quantità di denaro contante.
Conosco l’antropocrazia, anzi ne sono affascinato, e per il momento mi limito a quanto detto riservandomi un contributo costruttivo successivo successivo. Grazie per l’ottimo lavoro del sito.
Ho letto i commenti riportati in questo blog e mi sono reso conto che la maggiore perplessità dei partecipanti al blog coincide con la mia. Ovvero: come può funzionare la fiscalità monetaria se coloro che detengono ingenti capitali monetari possono evitarne la tassazione sopstandoli su conti correnti esteri e continuare ad investire (avvantaggiandosi del raddoppiato potere di acquisto del denaro) semplicemnte pagando con moneta elettronica proveniente da quei conti correnti esteri? E poi, scusatemi, ha poco senso dire che non dobbiamo preoccuparci della fuga dei capitali all’estero perché comunque il capitale che rimane raddoppia il suo valore. Se lo stato non ha sufficiente massa monetaria sulla quale fare prelievo fiscale, finirà che anziché dell’8% il prelievo sarà del 50% sul capitale rimasto (quello della povera gente) e i soliti ricchi, dall’estro godranno gratis dei vantaggi dell’aumentato potere di acquisto. Qualcuno può smentirmi?
Non è più possibile spostare ingenti capitali all’estero con le odierne restrizioni, inoltre sono le banche stesse che impediscono le esportazioni di denaro pena veder ridotta la massa monetaria.
Mi scusi se insisto, ma lo faccio solo perché mi piacerebbe veramente tantissimo che il sistema antropocratico si potesse realizzare e temo che, invece, la fiscalità moneteria sia un anello molto debole. Non dubito che le banche cerchino di impedire che la loro massa monetaria venga ridotta. E sono certo che gli stati si siano dati leggi e regole per limitare l’esportazione di capitali all’estero. Tuttavia mi risulta che attualmente gli strumenti messi in campo da entrambi siano inefficienti. Le banche sono inflessibili con i deboli (la povera gente) ma molto accondiscendenti con i forti (i soliti ricchi). E per quanto riguarda gli stati non mi sembra che l’Italia abbia potuto fare molto quando la Fiat ha deciso di sposatre all’estero la sua sede legale, proprio allo scopo di pagare meno tasse. E quando la stessa cosa è stata fatta da persone fisiche, anziché giuridiche (ricorda il caso di Valentino Rossi?), è stato possibile recuperare solo una piccola parte del dovuto. Ricorda cosa successe quando il neoeletto presidente francese Francois Hollande tentò di aumentare le tasse ai grandi ricchi di Francia? Gerard Depardieu annunciò che avrebbe cambiato nazionalità ed il buon Putin subito si affrettò ad offrirgli quella russa. I miserabili disgraziati che si apprestano a sbarcare sulle nostre coste in cerca di una vita miglore non li vuole nessuno, ma tutti sarebbero pronti ad accogliere i ricchi che dall’Italia volessero andersene per pagar meno tasse; mi creda!
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